Quali sono i costi che si possono portare a contributo?

In un mercato globalmente competitivo quale è quello attuale, tutte le imprese di qualsiasi dimensione e settore d’appartenenza dedicano, anche senza rendersene conto, una parte considerevole del loro tempo in attività di analisi, studi e progettazione propedeutici alla definizione e/o al miglioramento incrementale dei propri prodotti e servizi oppure dei propri processi produttivi.

Svolgere queste attività, necessarie, ad esempio, a definire un prototipo, un nuovo modulo, un nuovo servizio oppure un miglioramento incrementale della propria offerta e prima che si arrivi alla fase dell’industrializzazione e commercializzazione di ciò che è stato “concepito” e/o “migliorato”, significa, per l’impresa, sostenere costi (di Ricerca e Sviluppo, appunto) in termini di:

  • ore uomo (personale diretto ed indiretto)
  • consulenze (ad es. imprese o professionisti ai quali si è commissionato un’attività di analisi e studi o di realizzazione di parte di un prodotto/servizio o di un processo)
  • acquisto di attrezzature dedicate acquisto o realizzazione di brevetti

In questo senso, posto che lo studio di pre-fattibilità abbia identificato all’interno dell’azienda la presenza di attività o di processi assimilabili alla Ricerca e Sviluppo così come sopra definito, la successiva attività di consulenza progettuale ed amministrativa (la nostra offerta) consentirà di riportare nella giusta sequenza ed allocazione i costi d’ammettere al contributo. Il tutto, naturalmente, nel rispetto della normativa di riferimento (Decreto MEF e MISE del 27/05/15):