La nostra consulenza

In sintesi, attraverso la nostra consulenza eseguiamo gratuitamente, e senza alcun impegno a carico dell’azienda, uno studio di pre-fattibilità per individuare un potenziale progetto che possa rientrare nel campo del Credito di Imposta.
Questo perché a volte le aziende non sanno di poter tracciare al proprio interno un perimetro che rientri nell’ambito della Ricerca e dello Sviluppo, pertanto la nostra attività è fondamentale e propedeutica a tutti i passaggi su menzionati.

Solo dopo l’ottenimento effettivo del credito di imposta, l’azienda corrisponderà il compenso per la nostra consulenza in percentuale alla somma portata in compensazione mediante F24.

Procedure

Il contributo è utilizzabile in compensazione a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui i costi sono stati sostenuti.
Rispetto al passato, per usufruire del credito d’imposta non è più necessaria una specifica istanza telematica (c.d. click day). È invece importante definire il fascicolo di progetto.

Quali sono i costi che si possono portare a contributo?

In un mercato globalmente competitivo quale è quello attuale, tutte le imprese di qualsiasi dimensione e settore d’appartenenza dedicano, anche senza rendersene conto, una parte considerevole del loro tempo in attività di analisi, studi e progettazione propedeutici alla definizione e/o al miglioramento incrementale dei propri prodotti e servizi oppure dei propri processi produttivi.

Svolgere queste attività, necessarie, ad esempio, a definire un prototipo, un nuovo modulo, un nuovo servizio oppure un miglioramento incrementale della propria offerta e prima che si arrivi alla fase dell’industrializzazione e commercializzazione di ciò che è stato “concepito” e/o “migliorato”, significa, per l’impresa, sostenere costi (di Ricerca e Sviluppo, appunto) in termini di:

  • ore uomo (personale diretto ed indiretto)
  • consulenze (ad es. imprese o professionisti ai quali si è commissionato un’attività di analisi e studi o di realizzazione di parte di un prodotto/servizio o di un processo)
  • acquisto di attrezzature dedicate acquisto o realizzazione di brevetti

In questo senso, posto che lo studio di pre-fattibilità abbia identificato all’interno dell’azienda la presenza di attività o di processi assimilabili alla Ricerca e Sviluppo così come sopra definito, la successiva attività di consulenza progettuale ed amministrativa (la nostra offerta) consentirà di riportare nella giusta sequenza ed allocazione i costi d’ammettere al contributo. Il tutto, naturalmente, nel rispetto della normativa di riferimento (Decreto MEF e MISE del 27/05/15):

Campo di intervento e progettazione: il fascicolo di progetto

Come indicato, tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano nonché dal regime contabile adottato, se effettuano investimenti in ricerca e sviluppo, possono essere titolari dell’agevolazione.

Per imputare tali costi nell’ambito delle attività di RSI è necessario “realizzare” un fascicolo di progetto che valida ed allo stesso tempo “attesta” la coerenza delle spese e dunque la possibilità di ottenere l’agevolazione. Il fascicolo di progetto è costituito dal progetto tecnico “scientifico” e dalla documentazione fiscale ed amministrativa.

Per realizzare il fascicolo è importate seguire un processo ben definito e certificato che assicuri la congruenza tecnica e formale delle spese che si portano a contributo.

Operativamente, prima di procedere ad istruire il progetto e richiedere il contributo è importante: effettuare lo studio di pre-fattibilità per verificare la progettualità dell’imprese e la sua struttura di costi: ciò al fine di far “confluire” il tutto in una o più tematiche ammesse al contributo.

Quando

A differenza della maggior parte degli strumenti agevolativi, per “monetizzare” questo contributo non si deve attendere l’esito da parte di un Ente attraverso una graduatoria e successiva delibera d’erogazione: basterà quantificare il credito d’imposta maturato e poi “passare all’incasso” con l’F24.

Monetizzazione e benefici del Credito d’Imposta

Il contributo è immediatamente “monetizzabile” con il modello F24, in compensazione con tutti i tributi e tasse che deve versare (o verserà) l’azienda nel corso dei mesi.

In altre parole, il credito d’imposta diminuendo il debito fiscale (risparmio fiscale) che l’azienda ha nei confronti dello Stato e degli Enti (IRES, IVA, INPS, IRAP, INAIL, Imposte regionali e comunali) produce un beneficio visibile ed immediatamente misurabile sulla struttura finanziaria ed economica dell’azienda.
Ciò in quanto, il venire meno al versamento di una quota considerevole di tasse e tributi (fino a venti milioni di euro annui n.d.r), l’azienda ottiene un miglioramento sulla:

• gestione monetaria: minore uscita di cassa, dovuta al mancato versamento dell’IVA, INPS, etc…

• struttura dei costi: minor incidenza degli oneri tributari
• risultato economico: miglioramento del Reddito d’Esercizio.

Infine, ma non meno importante, il credito di imposta (essendo un credito appunto) non concorre alla formazione della base imponibile conseguente al reddito d’impresa da tassare. Questo vuol dire che su questo contributo non si pagano tasse come invece avviene, ad esempio, con i contributi a fondo perduto.

A chi si rivolge

Le imprese di qualsiasi dimensione e settore di appartenenza che sostengono nel corso del 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020 spese collegate ad attività di Ricerca Industriale e/o di Sviluppo Sperimentale, possono recuperare sotto forma di Credito d’Imposta, da “scontare” su tutti i tributi che versa l’azienda, il 50% di tali spese fino ad massimo di 20 milioni di euro annui. La misura massima del credito usufruibile ammonta dunque fino a 20 milioni di euro annui. In tal senso c’è dunque spazio e capienza per tutte le imprese italiane!